Il GREEN PASS è frutto di una scelta politica, è legge (D.L. 105/2021) ma è pieno zeppo di contraddizioni.
PREMESSO CHE il sottoscritto, ha stampato il "Green Pass" perché non vuole avere rotture dei gemelli quando viaggia, si reca negli Uffici Pubblici, alle conferenze, convegni e fiere. Ma, le Associazioni di Categoria, stimano una perdita di prenotazioni dal 20 al 35% di clientela.
PREMESSO CHE nel mese di Agosto 2021 il COVID-19 non va in ferie. Ma, ci sono molti HUB-CENTRI VACCINALI chiusi; che da Aprile/Maggio scorso, molti italiani attendono la seconda dose di vaccino "sperimentale"; Regioni, ASL di zona e Medici di Base, risultano ancora impreparati a gestire questa "mole" di informazioni, obblighi, circolari, ecc. impartite dal Ministero della Salute e Commissariamento Straordinario.
PREMESSO CHE per una delle tre correnti politiche della Magistratura, nel loro rapporto, scrivono: «...l’impressione è che con l’ultimo suddetto Decreto-legge, l’ordinamento giuridico italiano non recepirebbe le scelte del diritto europeo in materia di Green pass, ovvero la facilitazione della libertà di circolazione in sicurezza tesa a sopprimere la quarantena obbligatoria. Al contrario il D.L. n° 105/2021 sembrerebbe conferire al Green pass natura di norma cogente ad effetti plurimi di discriminazione e trattamento differenziato».
PERTANTO SI INFORMA il Presidente del Consiglio incaricato, dott. DRAGHI:
- A licenziare gli scriba (o scrivani; o capi e/o vice-capi di gabinetto; o consulenti esterni di Governo e Regioni) del suddetto DL 105/2021;
- A chiedere le dimissioni del Ministro della Salute;
- Di abrogare la figura del Commissario Straordinario all'Emergenza pandemica;
- A comunicare gli errori della Comunicazione Istituzionale;
- A formalizzare la richiesta di "danni pandemici" al Governo cinese pari ad 1.000.000,00 di euro, per ogni cittadino maggiorenne residente in Italia (alla data 8 MARZO 2020).
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MICHELE FILIPPONIO
(Dirigente nazionale del Partito Meridionalista)
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