giovedì 25 luglio 2019

AUTONOMIE: FUORI I POLITICI, LA PAROLA AL POPOLO.



AUTONOMIE: FUORI I POLITICI, LA PAROLA AL POPOLO. 
Intervista di Antonella Cirese al Segretario generale del #MovimentoDuosiciliano #MDS, Michele Ladisa. 


DOMANDA: Il nodo dell'Autonomia. Governo bollente: sul tavolo il dossier dell'Autonomie e delle Grandi Opere. Questo Governo potrebbe cadere sull'Autonomia o in fondo è solo un pretesto? 
RISPOSTA: Se questo governo cadrà, cadrà per l'Autonomia Differenziata che non si può concedere perché è un atto osceno. Si potrebbe anche affermare che ci sia la possibilità che possa cadere sulle Grandi Opere ma sarebbe solo una copertura alla "verità", quella appunto che l'Autonomia Differenziata non può essere concessa. 
In Italia ci sono già Regioni e Province a statuto speciale alle quali vanno associate queste regioni ad autodeterminazione differenziata e, difronte a tale situazione, si vede un "brancolare" nel buio di questo Governo che rende inspiegabile il perché voglia far passare questa ennesima forma di disparità tra Regioni, quando invece le Regioni dovrebbero essere tutte sedute intorno ad uno stesso tavolo per discutere e ragionare su un nuovo "sistema" Italia.


DOMANDA: Il Governo in fondo cosa intende per Regionalismo Differenziato? Non è che lo abbia spiegato, qual'è il suo pensiero a proposito?
RISPOSTA: Il Governo italiano non può spiegare esattamente di cosa si tratta in quanto dovrebbe dare atto, in maniera chiara e precisa, che con questa Autonomia Differenziata si muovono i primi passi verso la secessione della Padania.
Queste regioni sono parte integrante e fondamentale per realizzare il progetto Padania che la Lega non ha mai abbandonato, al di là di quello che voglia dire il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, nonché segretario della Lega.

DOMANDA: Dopo il "NO" di Conte all'Autonomia Differenziata delle scuole, il Presidente della Regione Sicilia, Musumeci, chiede al premier Conte la convocazione di un tavolo nazionale sull'Autonomia Differenziata che coinvolga tutte le Regioni. Che ne pensa?
RISPOSTA: A Musumeci direi che quello che lui propone è comunque un discorso sempre legato all'attuale "sistema" Italia cioè a tutti quei tavoli, di qualsiasi genere, che si fanno sistematicamente e che non producono nulla.
Qui bisogna avere il coraggio di dare di nuovo voce e potere ai cittadini di questo Stato. Su un problema di tal genere si chiamino i cittadini al Referendum, quelli del Nord come quelli del Sud, in modo da iniziare a determinare una nuova e paritetica situazione.
Inoltre facciamo un passo in avanti sostanziale parlando di "Federalismo regionale" valido per tutte le Regioni, sia quelle a Statuto Ordinario sia quelle a Statuto Speciale includendo anche le Province Autonome, tutte insieme nel Federalismo che concederà una nuova forma di democrazia in Italia e libertà per tutti i cittadini in particolare per quelli del Sud che ci sono così a cuore.

Antonella Cirese  



mercoledì 17 luglio 2019

ALITALIA E ARCELOR-MITTAL: Interesse e Disinteresse Nazionale.


Intervista di Antonella Cirese al Segretario Generale del Movimento Duosiciliano Michele Ladisa
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DOMANDA: L'Alitalia torna ad essere una compagnia di bandiera. Il motto del Governo è il seguente: "Nazionalizzare perché porta turismo". Che ne pensa?
RISPOSTA: Penso che la posizione del Ministro Di Maio risponda a due logiche una estetica e l'altra finanziaria; quella estetica consiste nel grande desiderio di vedere volare il "tricolore" per i cieli del mondo, quella finanziaria è una battaglia del Movimento5Stelle laddove hanno appurato che le compagnie low-cost, come la Ryanair, in dieci anni hanno sottratto alle casse pubbliche delle Regioni e e delle provincie italiane, da Crotone a Bergamo, da Bari in poi sino a Verona, danaro pubblico con lo scopo del turismo. 
Per quanto riguarda la Puglia, Ryanair è riuscita alla grande togliendo chiaramente un grande potere contrattuale e di mercato alla stessa Alitalia
Ora il desiderio di Di Maio, evidentemente, è che questi soldi risparmiati "un miliardo e ottocento milioni" in dieci anni, possano andare nelle casse disastrate di Alitalia in modo tale che questa stessa compagnia possa volare e atterrare nei nostri aeroporti e francamente, al riguardo, ci auguriamo che sopratutto si tenga conto del turismo a Sud.

DOMANDA: Intanto si susseguono gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere di Arcerol-Mittal e rimangono aperte le questioni della cassa integrazione e dell'impunità penale. Ma al di la delle buone intenzioni dove sono gli impegni e i progetti veri per una svolta decisiva?
RISPOSTA: Per richiamare il titolo di un vecchio film "Nulla di nuovo all'orizzonte", sembra proprio che questo governo sia un dejavu di quelli passati e ritornano sul tavolo i vecchi problemi. 
In fondo la cassa integrazione è il solito argomento che vien posto sul tappeto da anni con il medesimo risultato: tutti promettono assunzioni e invece cassa integrazione. 
Poi c'è il discorso dell'impunità dei responsabili della Mittal ma questo non doveva esistere già nella fase contrattuale. 
Ricordo che questo tema fu già denunciato, in tempi non sospetti, dal giornalista-scrittore Pino Aprile che fu tra i primi a sollevarsi. Insomma, questo contratto non si doveva fare ne ieri ne mai.

DOMANDA: Cassa integrazione, impunità ma sopratutto a Taranto si continua a morire. Di Maio risponde "nessuno a questo tavolo vuole chiudere l'azienda. Massima priorità al lavoro e alla sicurezza". Ma in concreto quali sono le risposte del Governo e perché,secondo lei, non si cerca una soluzione simile a quella trovata per l' Alitalia?
RISPOSTA: Il Ministro Di Maio può solo asserire che questa azienda non va chiusa ma non lo fa non per il bene del Sud ma per il bene delle casse dello Stato italiano. 
Infatti l'ex-Ilva produce l'1% del PIL nazionale, quindi l'italia non può avere nessun interesse alla sua chiusura. Il problema è la carenza assoluta di idee per risolvere la questione di Taranto. 
Si usano due pesi e due misure: ci troviamo davanti a due aziende Alitalia e Mittal che sono entrambe aziende di interesse nazionale. 
Però, mentre c'è una grande disponibilità sia di soldi che di volontà per risolvere la questione Alitalia con l'intervento massiccio dello Stato italiano, per l' ex-ILVA questa disponibilità non c'è. 
Si punta solamente a convincere il privato a fare anticipazioni o finanziamenti per risolvere la problematica ambientale e la sicurezza dei lavoratori. 
Quindi una grande disparità di trattamento tra Alitalia e l' ex-Ilva. Si può, si dovrebbe fare e si deve fare invece una grande azienda anche a Taranto con l intervento pubblico che garantisca la messa in sicurezza di tutti gli impianti per salvaguardare finalmente il lavoro e la salute sia dei dipendenti che dei tarantini. 
Su questo punto il Ministro Di Maio e il Governo sono davvero lontani dal voler veramente risolvere la problematica" di questa grandissima azienda.
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Antonella Cirese

mercoledì 10 luglio 2019

UNA SVOLTA FEDERALISTA PER IL SUD



UNA SVOLTA FEDERALISTA PER IL SUD
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Intervista di Antonella Cirese al Segretario Generale del #MDS #MovimentoDuosiciliano Michele Ladisa.
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DOMANDA: Si torna a parlare di Autonomia Differenziata. Questa volta è Pino Aprile che di nuovo tuona, dichiarando: "No Autonomia Differenziata. Equità o Secessione".
Perché i meridionalisti "autorevoli" fanno finta di ignorare l'esistenza di Movimenti Identitari che già da tempo (anni) si stanno muovendo aderendo ad un progetto di Federalismo?
RISPOSTA: Per la verità ho due timori: innanzitutto che Pino Aprile non sia a conoscenza di una movimentazione in tutta Italia di carattere federalista, poi temo che Pino Aprile non abbia proprio una cultura di tipo meridionalista del resto non si comprende bene se gli interventi di questo genere siano fatti nella veste di giornalista o di politico di solito, come da lui stesso dichiarato, interviene come giornalista e in questo caso afferma il suo pensiero mettendoci anche il "cuore" ma se ha parlato da politico allora ha commesso un errore, un errore di fondo, perché quando si affrontano queste tematiche bisogna anche dare una proposta concreta che non può essere di carattere secessionistica...pensiamo alla Catalogna che non è riuscita ad ottenere la sua indipendenza, la sua secessione dalla Spagna.

DOMANDA: L'Autonomia alle nostre condizioni non fa paura al Sud. Tra le regioni pronte a spiccare "il volo" c'è la nostra Puglia e il Movimento Duosiciliano mi pare stia lavorando proprio verso una proposta concreta. C'è ne vuole parlare?
RISPOSTA: Il Movimento Duosiciliano ha aderito ad una movimentazione che investe tutte le regioni d'Italia per una svolta di carattere federalista. Non ci riferiamo al "federalismo fiscale" della Lega (Nord) che è stato una trappola per tutto il territorio del Sud, ma parliamo di federalismo vero, quello di tipo svizzero, che potrebbe risolvere in effetti queste problematiche così strane dell'Autonomia Differenziata che andrebbe a favore solo di poche regioni a discapito delle altre. Invece, con il federalismo si rientra in un discorso di equità e autogoverno totale rappresentando una svolta epocale, anche perché le regioni del Sud federate tra loro potrebbero addirittura riuscire a creare un unica grande area di carattere federata ricostituendo il territorio preunitario che sappiamo essere stato glorioso e finanziariamente ed economicamente ricco.

DOMANDA: Non crede che sia ora che illustri "meridionalisti" la smettano di urlare "Svegliati Sud". Non le pare che il Sud si sia già svegliato?
RISPOSTA: il Sud si è svegliato da diverso tempo lo abbiamo visto con i risultati degli ultimi due Referendum che si sono svolti in Italia. Il Sud del territorio ex-Due Sicilie, dall'Abruzzo a Lampedusa, ha votato nello stesso modo come ha votato anche per le elezioni politiche riversando la maggior parte dei voti al Movimento 5 Stelle mostrando cosi di aver compreso la necessità di stare insieme, di quello che subisce e delle rivendicazioni giuste. In quel momento per esprimere i suoi disagi il Sud aveva - a portato di mano - il Movimento 5 Stelle, che però ha disatteso le proprie promesse elettorali, al Sud quindi ora manca una forza politica propria, forza politica che deve nascere. Da anni si sollecita la nascita di una forza politica per il Sud, lo stesso Pino Aprile è stato più volte sollecitato a scendere in campo politico ma ovviamente non si può obbligare nessuno a scelte di questo genere. Direi, che è arrivato il momento di realizzare una grande forza politica che possa difendere gli interessi di tutti i meridionali in modo democratico nell'ambito del federalismo.
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Antonella Cirese

domenica 7 luglio 2019

VALENZANO: AUMENTO DELLA TA.RI. INGIUSTA. MA E' UN ATTO AMMINISTRATIVO DOVUTO DALL'ATTUALE COMMISSARIAMENTO PREFETTIZIO


VALENZANO: AUMENTO DELLA TA.RI. INGIUSTA. MA E' UN ATTO AMMINISTRATIVO DOVUTO DALL'ATTUALE COMMISSARIAMENTO PREFETTIZIO
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Comprendiamo l'aumento, da poche decine a centinaia di euro, per le utenze domestiche e attività commerciali di Valenzano, contro l'aumento della TA.RI. (Tassa sui Rifiuti), che sostituisce la vecchia TA.R.S.U. (Tassa Rifiuti Solidi Urbani), che prevedeva il pagamento in base alle dimensioni degli immobili (ossia, un costo fisso tra utenze domestiche e non). Invece, la TA.RI., prevede un costo fisso + un costo variabile (anche in riferimento al numero degli occupanti gli immobili tassati)....una "genialata" dei Governi. 

Quindi, le tasse dovranno essere pagate allo Stato. I Commissari Prefettizi applicano la normativa di indirizzo amministrativo, che rientra nelle loro funzioni. Ma, non possono applicare l'indirizzo politico, cioè abbassare o alzare la tassazione, che spetterà alla futura "Amministrazione Comunale". 

Pertanto, a prescindere che notiamo manifesta incapacità o ignoranza della complessità della materia, pressapochissimo e tanto altro...i nostri Sostenitori e Simpatizzanti locali del Movimento Duosiciliano non saranno presenti al "sit-in" di Martedì 9 Luglio, in quanto di RACCOLTA DIFFERENZIATA a VALENZANO se ne parla dal 1996 e con risultati, ancora oggi, deludenti. E poi, crediamo fortemente, che l'attuale "Servizio di Raccolta Rifiuti" dev'essere annullato, ripensato, riscritto in chiave eco-sostenibile, così come la necessità di investire in educazione ambientale, formazione e divulgazione su questi temi a vantaggio della Comunità valenzanese e non - principalmente - per il solo profitto di Aziende vincitrici dell'appalto; in un "Sistema Italia", che non funziona a dovere, specialmente a Sud. 
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Michele Filipponio 
(Dirigente politico/Tesoriere di MDS-Movimento Duosiciliano

venerdì 5 luglio 2019

Acqua: bene comune o bene privato?


Intervista di Antonella Cirese al Segretario Generale del Movimento Duosiciliano, Michele Ladisa.



Domanda: L'art. 24 del Decreto Crescita, ormai legge, in sostituzione dell'Eipli attualmente in liquidazione (Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Campania e Irpinia) prevede la costituzione di una S.P.A. a capitale pubblico dove entrerebbero il Ministero dell'Economia e le Regioni interessate. Una vittoria o il primo passo verso la privatizzazione dell'acqua?
Risposta: L'Eipli ma anche i Consorzi esistenti sul territorio - sopratutto meridionale -, citiamo il Consorzio di Arneo e Terra D'Apulia sono "carrozzoni politici", che hanno creato buchi di bilancio economici clamorosi e un altrettanto clamoroso disservizio tra gli agricoltori. 
E' giusto quindi prendere un provvedimento in relazione a questa situazione, ma assolutamente non mi pare possa essere una risposta adeguata la trasformazione dell'Eipli in una S.P.A. a capitale pubblico; abbiamo l'esempio dell'Acquedotto Pugliese che è una S.P.A. capitale pubblico interamente della Regione Puglia e i cui risultati di gestione non appaiono per nulla soddisfacenti ne sul piano finanziario ne su quello del servizio. 
Il provvedimento del governo è un "navigare a vista" e non affronta il problema più generale cioè quello dell'acqua "bene comune".

Domanda: I pentastellati esultano per questo provvedimento sostenendo che la forma della S.P.A. consentirebbe di evitare che il grande indebitamento dell'Ente continui a gravare sul bilancio dello Stato. C'è da esultare o si pongono le basi per la privatizzazione degli altri relativi servizi del Mezzogiorno?
Risposta: I 5 Stelle farebbero meglio a non esultare. Infatti, in quello che affermano c'è una contraddizione in termini perché queste forme di S.P.A. sono delle forme societarie ibride da una parte vorrebbero essere un apertura al privato ma dall'altra sono caratterizzate solo dalla presenza di capitale pubblico. 
Quindi, come si fa, da parte del Governo, a sostenere che con questo tipo di S.P.A. che sostituisce l'Eipli non si gravi sullo Stato? Questo è un provvedimento del Governo assolutamente da bocciare, in quanto, non ha futuro.

Domanda: E dove va a finire la volontà popolare espressa nel Referendum del 2011, contro la privatizzazione dell'acqua?
Risposta: In realtà sono trascorsi otto anni dal Referendum e la volontà popolare non è stata assolutamente rispettata dai vari i governi, che si sono succeduti. 
Al di la dei governi precedenti, anche oggi, le promesse elettorali dei 5 Stelle - fino ad ora -, benché stiano governando, appaiono disattese - anzi - ribadisco che nel momento in cui i pentastellati trasformano gli Enti di Irrigazione in S.P.A. a capitale pubblico nella stessa forma dell'Acquedotto Pugliese significa che non affrontano il problema dell'acqua come bene comune e in particolare non si rendono conto che la situazione dell'acqua come bene comune va affrontato in senso generale cioè nel senso che riguarda sia quello dell'agricoltura e sia quello delle famiglie e quindi per usi civici, industriali e artigianali.
Siamo ben lontani dalle promesse elettorali o per manifesta incapacità o per ignoranza della materia.
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a cura di Antonella Cirese