Intervista di Antonella Cirese al Segretario Generale del Movimento Duosiciliano Michele Ladisa
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DOMANDA: L'Alitalia torna ad essere una compagnia di bandiera. Il motto del Governo è il seguente: "Nazionalizzare perché porta turismo". Che ne pensa?
RISPOSTA: Penso che la posizione del Ministro Di Maio risponda a due logiche una estetica e l'altra finanziaria; quella estetica consiste nel grande desiderio di vedere volare il "tricolore" per i cieli del mondo, quella finanziaria è una battaglia del Movimento5Stelle laddove hanno appurato che le compagnie low-cost, come la Ryanair, in dieci anni hanno sottratto alle casse pubbliche delle Regioni e e delle provincie italiane, da Crotone a Bergamo, da Bari in poi sino a Verona, danaro pubblico con lo scopo del turismo.
Per quanto riguarda la Puglia, Ryanair è riuscita alla grande togliendo chiaramente un grande potere contrattuale e di mercato alla stessa Alitalia.
Ora il desiderio di Di Maio, evidentemente, è che questi soldi risparmiati "un miliardo e ottocento milioni" in dieci anni, possano andare nelle casse disastrate di Alitalia in modo tale che questa stessa compagnia possa volare e atterrare nei nostri aeroporti e francamente, al riguardo, ci auguriamo che sopratutto si tenga conto del turismo a Sud.
Per quanto riguarda la Puglia, Ryanair è riuscita alla grande togliendo chiaramente un grande potere contrattuale e di mercato alla stessa Alitalia.
Ora il desiderio di Di Maio, evidentemente, è che questi soldi risparmiati "un miliardo e ottocento milioni" in dieci anni, possano andare nelle casse disastrate di Alitalia in modo tale che questa stessa compagnia possa volare e atterrare nei nostri aeroporti e francamente, al riguardo, ci auguriamo che sopratutto si tenga conto del turismo a Sud.
DOMANDA: Intanto si susseguono gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere di Arcerol-Mittal e rimangono aperte le questioni della cassa integrazione e dell'impunità penale. Ma al di la delle buone intenzioni dove sono gli impegni e i progetti veri per una svolta decisiva?
RISPOSTA: Per richiamare il titolo di un vecchio film "Nulla di nuovo all'orizzonte", sembra proprio che questo governo sia un dejavu di quelli passati e ritornano sul tavolo i vecchi problemi.
In fondo la cassa integrazione è il solito argomento che vien posto sul tappeto da anni con il medesimo risultato: tutti promettono assunzioni e invece cassa integrazione.
Poi c'è il discorso dell'impunità dei responsabili della Mittal ma questo non doveva esistere già nella fase contrattuale.
Ricordo che questo tema fu già denunciato, in tempi non sospetti, dal giornalista-scrittore Pino Aprile che fu tra i primi a sollevarsi. Insomma, questo contratto non si doveva fare ne ieri ne mai.
In fondo la cassa integrazione è il solito argomento che vien posto sul tappeto da anni con il medesimo risultato: tutti promettono assunzioni e invece cassa integrazione.
Poi c'è il discorso dell'impunità dei responsabili della Mittal ma questo non doveva esistere già nella fase contrattuale.
Ricordo che questo tema fu già denunciato, in tempi non sospetti, dal giornalista-scrittore Pino Aprile che fu tra i primi a sollevarsi. Insomma, questo contratto non si doveva fare ne ieri ne mai.
DOMANDA: Cassa integrazione, impunità ma sopratutto a Taranto si continua a morire. Di Maio risponde "nessuno a questo tavolo vuole chiudere l'azienda. Massima priorità al lavoro e alla sicurezza". Ma in concreto quali sono le risposte del Governo e perché,secondo lei, non si cerca una soluzione simile a quella trovata per l' Alitalia?
RISPOSTA: Il Ministro Di Maio può solo asserire che questa azienda non va chiusa ma non lo fa non per il bene del Sud ma per il bene delle casse dello Stato italiano.
Infatti l'ex-Ilva produce l'1% del PIL nazionale, quindi l'italia non può avere nessun interesse alla sua chiusura. Il problema è la carenza assoluta di idee per risolvere la questione di Taranto.
Si usano due pesi e due misure: ci troviamo davanti a due aziende Alitalia e Mittal che sono entrambe aziende di interesse nazionale.
Però, mentre c'è una grande disponibilità sia di soldi che di volontà per risolvere la questione Alitalia con l'intervento massiccio dello Stato italiano, per l' ex-ILVA questa disponibilità non c'è.
Si punta solamente a convincere il privato a fare anticipazioni o finanziamenti per risolvere la problematica ambientale e la sicurezza dei lavoratori.
Quindi una grande disparità di trattamento tra Alitalia e l' ex-Ilva. Si può, si dovrebbe fare e si deve fare invece una grande azienda anche a Taranto con l intervento pubblico che garantisca la messa in sicurezza di tutti gli impianti per salvaguardare finalmente il lavoro e la salute sia dei dipendenti che dei tarantini.
Su questo punto il Ministro Di Maio e il Governo sono davvero lontani dal voler veramente risolvere la problematica" di questa grandissima azienda.
Infatti l'ex-Ilva produce l'1% del PIL nazionale, quindi l'italia non può avere nessun interesse alla sua chiusura. Il problema è la carenza assoluta di idee per risolvere la questione di Taranto.
Si usano due pesi e due misure: ci troviamo davanti a due aziende Alitalia e Mittal che sono entrambe aziende di interesse nazionale.
Però, mentre c'è una grande disponibilità sia di soldi che di volontà per risolvere la questione Alitalia con l'intervento massiccio dello Stato italiano, per l' ex-ILVA questa disponibilità non c'è.
Si punta solamente a convincere il privato a fare anticipazioni o finanziamenti per risolvere la problematica ambientale e la sicurezza dei lavoratori.
Quindi una grande disparità di trattamento tra Alitalia e l' ex-Ilva. Si può, si dovrebbe fare e si deve fare invece una grande azienda anche a Taranto con l intervento pubblico che garantisca la messa in sicurezza di tutti gli impianti per salvaguardare finalmente il lavoro e la salute sia dei dipendenti che dei tarantini.
Su questo punto il Ministro Di Maio e il Governo sono davvero lontani dal voler veramente risolvere la problematica" di questa grandissima azienda.
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Antonella Cirese
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