CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: ARTIGIANI CONTRO PROFESSIONISTI ED ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO.
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«L’IDF (esercito di difesa israeliano) ha superato il concetto di "autodifesa" e delle "norme" del diritto internazionale, con la distruzione sistematica di presunti “obiettivi militari”, come: Ospedali, Chiese, Moschee, Scuole, Capannoni e Depositi di aiuti umanitari, etc. utilizzati dai palestinesi, per rifugiarsi dalle esplosioni delle bombe israeliane.
I razzi rudimentali QASSAM (di fabbricazione artigianale) utilizzati dalle Brigate Ezzedin al-Qassam (braccio armato del Movimento politico e paramilitare palestinese, HAMAS), sono un solletico in confronto alle bombe d'aereo GBU-31/32 J.D.A.M. (di fabbricazione statunitense). La foto allegata, scattata in questi giorni di conflitto, mostra il potere distruttivo delle bombe "professionali" utilizzate da Israele.
Con l'Operazione "Spade di Ferro" il governo sionista ha previsto l'attacco di terra, ma ha anche previsto il "potenziale" allargamento del conflitto con altri stati arabi, come: Libano, Siria, Iran, Yemen, etc. dagli esiti imprevedibili. La presenza delle super-portaerei americane Ford ed Eisenhower nel Mar Mediterraneo orientale, sono un chiaro segnale per intimidire gli alleati di Hamas.
Nonostante ciò, ci sono ebrei (non sionisti) famosi, studiosi e cittadini comuni favorevoli agli "Accordi di Oslo" (1993), dopo guerre e varie stagioni di attentati. Ancora oggi, quella è l’unica soluzione accettata dalle due parti, supportata dalle risoluzioni delle Nazioni Unite e che conta il sostegno nella comunità internazionale. Occorre quindi ripartire da lì. DUE POPOLI, DUE STATI. Altrimenti, il sibilo delle bombe e le scie luminose dei razzi saranno più assordanti e luminescenti dei cortei e fiaccolate pro-pace».
MICHELE FILIPPONIO
(Direzione politica Partito Meridionalista)
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