Intervista di Antonella Cirese al Segretario Generale del #MovimentoDuosiciliano #MDS Michele Ladisa.
DOMANDA: Salvini stacca la spina. Qual'è il suo commento?
RISPOSTA: Parafrasando una frase di manzoniana memoria direi che "Questo matrimonio Lega - Movimento 5 Stelle non s'aveva da fare ne ieri e ne mai ". Ma evidentemente interessi particolari da parte di Di Maio furono tali da pretendere un contratto di governo. Ebbene il governo di una nazione non può andare avanti per la sottoscrizione di un contratto.
La politica è fatta di momenti e di imprevisti che bisogna affrontare e ai quali poi bisogna trovare soluzioni. Purtroppo, a suo tempo, il comportamento di Di Maio e di chi l'ha sostenuto è stato di grande arroganza ed ora "i nodi" vengono al pettine.
Ritornando alla crisi di governo, una mossa strategica sarebbe stata, a mio parere, quella che a staccare la spina dovevava essere Di Maio e non Salvini.
Diciamolo francamente, il vero motivo di questa crisi non è la TAV, quanto quello che non si vuole fare, e cioè l'autodeterminazione differenziata, fiscale da parte delle tre regioni del Nord: Veneto, Lombardia ed Emilia- Romagna.
DOMANDA: Autonomia differenziata e crisi del Governo. Qual'è la sua valutazione?
RISPOSTA: Secondo me, non si possono capire le cose se queste non si conoscono. Infatti il Movimento 5 stelle non è nato certamente per cambiare "l'Italia" ma per cambiare una classe politica, sostituire di fatto la vecchia classe politica con facce nuove.
Questo è del tutto insufficiente per realizzare un "cambiamento vero" benchè abbiano dato vita ad un governo definito " il governo del cambiamento". La Costituzione italiana, nata nel 1947, prevede l'Italia come unico blocco nazionale di conseguenza manca una cultura federalista.
Questa mancanza di cultura federalista abbraccia non solo il Movimento 5 stelle ma tutti i partiti, con l'aggravante che con l'avvento della Lega è stato propinato un tipo di "Federalismo" che non rientra nella logica del "vero" federalismo avendo dato vita ad un federalismo fiscale che non ha nulla ache fare con quello politico, e finendo per privilegiare ancora una volta le regioni del nord.
A questo punto è chiaro che il "cambiamento" in senso federalista non possono originarlo i 5 stelle, nè gli altri partiti nazionali, compresa la Lega di Salvini, che, come si vede, ormai parla soltanto una lingua "nazionalista e sovranista". Almeno in apparenza.
DOMANDA: Qual'è la proposta politica che parte dal Sud per fare piazza pulita di una classe dirigente che ha distrutto il nostro Mezzogiorno?
RISPOSTA: La risposta sta proprio nella Sua domada. Ormai è inconfutabile affermare che il Sud ha bisogno di un suo partito che sappia difenderne le ragioni, migliorarne le condizioni riportandole a livello ottimale e che sopratutto faccia una proposta politica che valga per il proprio territorio, ex due Sicilie cioè dall'Abruzzo a Lampedusa, ma che possa parlare a anche in un ambito piu vasto come quello nazionale.
Una svolta federalista è quanto di più auspicabile. Con la proposta ferderalista un Partito meridionalista riuscirebbe a portare il Mezzogiorno d'Italia a livelli altissimi, anche internazionale, come del resto è ampiamente dimostrato dal federalismo delle piu grandi nazioni al mondo a partire dalla Svizzera.
Antonella Cirese
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