BARI, 10 Luglio 2025 – «Da circa quarantuno mesi dura il conflitto militare russo-ucraino, che è anche politico e diplomatico iniziato de facto nel febbraio 2014, con l’“Euromaidan – la rivoluzione di Maidan”.
È evidentissimo lo stallo e il gelo delle relazioni diplomatiche russo-occidentali; l’utilizzo da parte della NATO della “dottrina Brzezinski” per accerchiare la Russia lungo i confini terrestri e marittimi; la Federazione Russa, che con il suo presidente Putin, ha più volte ribadito “…senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare garanzie di sicurezza sull’Ucraina”; l’Ucraina, che con Zelensky presidente ha imposto la “legge marziale” e prolungato i propri poteri presidenziali; il presidente degli Stati Uniti Trump sostiene di esser stato sarcastico, durante la sua campagna presidenziale, in cui ha ripetutamente affermato di poter porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore; il potere decisionale dell’ONU svanito nell’aria, ecc.
Durante il primo anno del conflitto, partecipai alla raccolta di indumenti, viveri e medicinali da inviare in Ucraina.
Poco dopo, tutte le iniziative benefiche e volontarie furono annullate con il subentro degli USA e della Commissione Europea, che hanno fornito sostegno economico, armi e munizioni all’Ucraina ed emesso pacchetti di sanzioni, nei confronti, della Federazione Russia. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, dal 2014 i governi euro-americani hanno fatto precipitare la “delicata” situazione geo-politica ed “aumentare” le tensioni diplomatiche, sino ai giorni nostri.
Quindi, propongo come extrema ratio, l’armistizio delle parti coinvolte (Russo-Ucraino) adottando “a modello” la “ZDC – Zona Demilitarizzata Coreana”, striscia di terra “demilitarizzata” che attraversa la penisola coreana, già visitata da Trump durante il suo primo mandato presidenziale. In questo armistizio, vedo Trump come ottimo intermediario, visto che è stato “proposto” al Premio Nobel per la Pace».
BUONA
LETTURA…DEI LIBRI!